ABRACADABRA – intervista magica del Maestro prima dell’entrata nel Tempio
-Nella tua arte c’è una tendenza che piega verso la Magia. Cos’è la magia per te e come la trasponi nella tua arte ?
ABRACADABRA
La Magia non esiste oppure esiste, comunque non fa differenza perche nulla cambia senza il coraggio di entrare Dentro. Intorno a tutti noi c’è un cerchio. Intorno ad ogni cerchio c’è un quadrante che lo contiene.
Con il nostro lento movimento emotivo e con gli istinti omicidi mattutini creiamo durante il giorno al interno del cerchio un triangolo che ci contiene e tutto questo ci imprigiona. Siamo contenuti e contenitori di un mondo privo di consapevolezza ma pieno di ATOMI malati.
La magia siamo NOI.
-Quali sono i concetti fondamentali per un lavoro cosi complicato come la Magia ?
C’è una sete continua tra la materia e la non-materia: la tentazione delle entrambe di ESISTERE. Non ci sono complicazioni e ne tanti concetti, tutto è infinitamente più semplice di quanto si pensa: c’è una sola cosa che conta: il DESIDERIO delle entrambe, tutto il resto non esiste.
-La mistica ebr aica ha una forte influenza nei tuoi ultimi lavori. Parlami di questo.
L’eb raismo mistico è una religione senza innocenza, senza pre ghiere passive e succube, senza idoli e senza l’adulazione dell’altro.
Con un DIO che non e’ quello di tutti perche sopporta malapena la noia.
Adora l’azione e coloro che la fanno corta e si sbrigano a finire la loro ginnastica rituale, senza il compromesso dell’illusione del vivere ma con il vantaggio di non cadere nel ”peccato” del principio del piacere, imparando come sopportare un mondo minaccioso, che minaccia dai SENSI fino ad un esistenza completa.
…sprofondati nei misteri della Kabbalah e vivendo di rendita: soldo e mistero, mélange indissolubile che frutta la nostra esistenza legittimandola. E chi davanti tutto questo rimanere neutro può anche non esistere!
Lilith , il destino di un demone disperso
-Credi nel destino?
Il Destino è riassunto nella favola del angelo che andando oltre il culmine della propria DISPERAZIONE, si è bruciato le ali nella fiamma di Dio ed è caduto senza far rumore tra lacrime e santi. Nella barbaria moderna cerco di inventare un modo per de-cospirare l’inferno della mia sensuale tenerezza come testamento essenziale per la mia perversione mistica.
Arrogante Preghiera, performance
-Una riflessione sul concetto dell’Amore ?
L’amore e’ l’unico vincolo inossidabile che il corpo possa sopportare, un crimine premeditato mischiato con infinita delicatezza dove nella sessualità devi essere sia CHIRURGO che POETA. Ogni amore studiato e ri-vissuto dentro il magico cerchio dell’immaginazione è sempre la più scarsa e nesima ripetizione del PRIMO.
L’amore ci fa capire fin dove possiamo essere malati nel nostro desiderio di essere sani. Un’intossicazione metafisica dalla quale non vogliamo guarire.
Per poter amare non dovresti saper NULLA dell’amore….ma è troppo tardi.
-Una riflessione sul concetto di Spirito ?
Un seme dubbioso del umano COSMICO non ci da pace e per empatia divina li facciamo sempre posto. È quando lo spirito che nega tutto va investito dal ciclone della carne … allora ci risvegliamo per un pò. Come gli angeli che cadono ma poi si risvegliano e continuano il loro volo sempre e sempre intorno alla fiamma di Dio.
Manicomio invisibile, performance
-Una riflessione sul concetto della Verità ?
Le verità iniziano con il primo conflitto trascendentale con il vigile urbane del tuo quartiere. Qualsiasi assurdità per la quale soffri in illegalità degenera verso la legalità , cosi come ogni martire finisce primo poi nei paragrafi del codice civile.
Non tutti finiremmo su un tappetto rosso, su un calendario o sul nome di una strada , ecco allora la rivelazione della verità: in quanto il mio sforzo di staccarmi dal mondo, la distanza tra me è la verità non fa altro che rendermela più accessibile attraverso la CONVINZIONE o al suo contrario.
-Qual è il tuo rapporto con il mondo circostante?
Non mi lascio preda alla disperazione nonostante TUTTO intorno a me mi spinge di farlo…
Sono terrificata dalla lentezza intellettiva degli altri, mi spaventa vedendoli andare contro i propri interessi, contro i propri piaceri, contro l’avanguardia del loro spirito carente.
Non tutti hanno qualcosa da dire. Molti hanno NIENTE da dire e tristemente lo dicono.
Sophia sapienza divina
-Che rapporto hai con i critici d’arte ?
La mia arte non e’ cialtrona e non è comunicabile; non e’ mediatica e non e’ borghese; non è minimal ed è anche troppo colorata quindi non va di moda … per fortuna ! Non e’ facilmente leggibile e non da un appuntamento con il reale. E’ ermetica. Non tenta di essere capita, ecco !
Non me ne frega nulla della critica che cerca pane come me, ma a differenza di me cerca di dormire come si dice nel letto del vero concorrente : l’artista.
-Hai paura della morte?
Chi ignora l’elemento tragico della PASSIONE, ignora la paura della MORTE ma se la porta a dosso tutti giorni: ha paura dello slancio e del rischio, e’ privo di eroismo barbaro, il grottesco e il sublime imballano le sue bugie, ignora per fine le vibrazioni della propria anima. Ecco dove io vedo la morte.
Amo le passioni brevi, divoranti e fatali consumate con canaglie come me, passionali e folli in pieno rigore del loro cinismo, rispetto al immutabile stato d’anima della serenità vissuta insieme al ‘’saggio privo di inerzia’’ che lo rende insensibile al piacere come al dolore e quindi vicino alla morte.
Ecco io ho paura di QUESTA morte !
Milano, marzo 2014 , (il nome del Maestro rimane Anonimo per ragioni ”istituzionali”)