LA MODA DELLA STRADA NON è SEMPRE LA STRADA DELLA MODA
Sono una patita osservatrice ‘’stradale’’ maniaca dei dettagli. Ho allenato il mio cervello a lavorare con una potenza di diversi mega-bite superiori alla percezione normale. Probabilmente non è stata una buona scelta perche vedere tutto fa male !
Osservo per strada gente vestita come se avessero perso una scommessa. Per una stesura rapida li dividerei subito in 3 grosse categorie .
I minimalisti che mi ricordano le uniforme comuniste ai tempi in cui Ceausescu aveva deciso di sterminare il mio popolo privandolo di cibo, elettricità, messi di trasporto, cultura, passaporti per migrare al estero, ecc… la cosi detta ‘’epoca d’oro’’. Gli out-fit erano composti da un pantalone (nero) , un maglioncino sfigato (nero misto acrilico) e un giubbotto ancora più sfigato (e ancora più nero). Loro rappresentano il 91% di quello che vedi per strada.
Altri 8% sono derivati leggermente più coraggiosi di essi. Ma assai lontani da ogni logica di criterio e ovviamente di una noia mortale.
Mentre il resto di 1% sono i sfashionisti, ovvero, coloro che osano ad osare.
(non conto i rarissimi casi di buon gusto che vedi una volta al mese (e solo se frequenti certi ristoranti) in quanto sono meno di 0,0000000000000000000000000000000000001 % della popolazione e non vorrei sembrare autoreferenziale)
Naturalmente i più interessanti da analizzare sono la fetta dei 1% SFASHION, ovvero coloro che escono di casa con la speranza di essere papparazzatti e finire ”per puro caso” su qualche gettonato feiscion blog. …perche si sa vestirsi bene è un’arte. Ma vestirsi male rimarrà sempre un dono innato, una tentazione alla quale poche (e pochi) riescono a resistere.
Dietro la nobile motivazione della creatività e il freudiano bisogno di esibizione si cela il desiderio di tutti di sentirsi per strada come in passerella a Parigi
… dimenticando che l’Alta Moda non è destinata a coloro che prendono i mezzi di trasporto per andare a lavorare a mattina presto.
Vi consolate spesso dicendovi a voi stessi che essere ‘’normale” non è necessariamente una virtù ma denota piuttosto una mancanza di coraggio? Beh, dipende!
Dal punto di vista clinico per rimanere sani quando aprite l’armadio e non creare disturbi a coloro che hanno l’occasione di incontrarvi per strada consiglio come diagnosi di seguire anche se un breve percorso ma intenso con qualcuno un pò più afferrato sul argomento.
Noi organizziamo degli work-shop notevoli ! Vi potremmo indicare almeno l’ABC del Buon Gusto con prospettiva di farvi ordine nelle idee e nel armadio per non rischiare ad essere letti di chi non vi conosce , diversamente di come siete (in quanto è TUTTO a vostro sfavore).
Il colori, i volumi, le texture e le proporzioni NON sono casuali
e se la bellezza è l’armonia universale e le bruttezza il suo contrario vuol dire che un motivo c’è ! Al posto di perdere tempo con cazzate in weekend date un’occhiata alla pittura fauvista di Matisse o Gauguin , Munch o Van Gogh per capire come mettere i colori , quanto come, dove e perche.
Se invece volete gridare al mondo che siete sobri provate con Mondrian o Yves Klein.
…oppure con un Piero della Francesca se siete tendenzialmente classici, ma solo se riuscite ad indovinare di chi è il ritratto stampato sul mio abito !
Fatto ciò potrete cominciare la settimana con il giusto sprinto. Non potete uscire per strada perché siete nudi e i vestiti nuovi ancora non vi entrano ? Un suggerimento utile è cenare con un bicchiere di acqua e un chicco di orzo tutte le sere applicando la dieta ad oltranza, finché non otterrete dei seri risultati per rientrate negli abiti da voi tanto pagati.
Ci sono blogger di moda che per migliorare l’autostima consigliano di imparare la forma del proprio corpo per poi costruirsi una guaradaroba adatta. Il mio consiglio è di puntare un vestito in una vetrina notevole e poi imparare come fare a starci dentro !
Ciao !