Nel 2007 ero a Milano da meno di un mese e non avevo nessuna intenzione di fermarmi, (aspettavo la risposta di una galleria svizzera per trasferirmi a Ginevra) quando ad una cena conosco la pittrice Isa Pozzi . Fu lei a portarmi a Le Trottoir, il bar degli artisti di Milano. E presentarmi Andrea. Dopo la stretta di mano mi disse senza fronzoli : ‘’per fare Arte nella vita devi avere culo, e tu c’è l’hai perche è da quando sei entrata che lo guardo’’…. E insieme alla risata partì anche l’amicizia che si trasformò con gli anni in una fratellanza, un comprendersi e ammirarsi a vicenda, appartenersi senza possesso e una complicità senza confini.
Lui capiva Tutto e subito. Era di un’intelligenza e una cultura che pochi uomini possono vantare. Un senso dell’umorismo cosi spontaneo e straordinariamente eclettico che la sua compagna era meglio di qualsiasi terapia. Una compagna fertile e contagiosa che ha fatto si che dal parlare sono nate idee che poi sono diventati fatti, cose, opere. Lui è stato un uomo di parole e di fatti.
Lui è stato UN UOMO !

andrea pinketts e amira , le trottoir 2017
Fu uno dei motivi per cui mi fermai a Milano.
Una sera al bar Le Trottoir (il suo quartiere generale, il suo studio, lui scriveva tutto là) tra 2 birre parlando dei suoi libri e i nostri quadri viene fuori la provocazione : vi do il mio racconto ‘’La bestia e la bestia’’ e iniziate a preparare una mostra. Il sottotitolo ‘’Jack lo squartatore colpirà per l’ultima volta dopo più di un secolo reincarnato in un coniglio bianco’’. Il piccolo coniglietto della foto del manifesto non arrivò alla mostra, mori 3 giorni dopo e Andrea Pinketts li dedico a lui l’intera mostra. Con la sua calligrafia scrisse delle frasi del racconto della mostra su tutti miei quadri.
Donerò gli 11 quadri rimasti alla Fondazione che porterà il suo nome.
Sulla firma del manifesto disse : ‘’mettiamo tutti e 3 nomi in fila come se fosse un essere solo, tipo un mostro : Amira Pozzi Pinketts’’ … e di nuovo a ridere e a bere al bar fino alle 4 di mattina….
A novembre del 2017 Andrea Pinketts scriveva nel catalogo della mostra alla Galleria Blanchaert a cura di Philippe Daverio inspirata dal suo racconto ”La bestia e la bestia” (edizione Feltrinelli): <<Quando leggerete queste righe io sarò morto. Ma nel caso voi ”moriate” senza aver fatto in tempo a leggerle, vorrà dire che ve le racconterò a voce ovunque si sia dato di incontrarci ”post mortem”…. Sono un nano. Se avessi paura delle parole direi ”brevilineo” , ma io non ho paura di niente. Ho avuto paura unicamente quando ho assistito a ciò che vi sto per raccontare>>
andrea pinketts amira munteanu
testo philippe daverio