Non ho mai dipinto un fiore ….

La prima cosa che i miei occhi hanno visto quando sono nata era il soffitto barocco e i quadri del ‘’700 sui muri del salone della casa dei nonni. Hanno deciso (non ho mai saputo perche) che il posto della mia culla sia quello.

La seconda cosa che ho visto erano gli uomini di una volta e la terza cosa le loro donne.
Gli uomini di una volta sono come quelli che ho visto con i miei occhi aperti una volta ri-nata in questa vita in questo corpo che mi è stato dato per fare il passaggio temporaneo in questa esistenza (la quinta nell’ordine delle mie reincarnazioni).

Questi uomini con una colonna vertebrale dritta e un cervello fine al termine del loro midollo spinale.

Questi uomini che popolavano nella mia infanzia il salone della grande biblioteca dei miei nonni illuminata da lampadari di Gallè.

Questi uomini seduti sulle poltrone Chester e con i sigari in bocca.

Questi uomini con voci da baritono e moglie vestite con tailleur confezionati su misura e pettinate alla moda , tutti loro parlavano in 3 madre-lingua tra quale una (l’yidish) assolutamente vietata post – ollocaust , io bambina (sotto il comunismo) non dovevo capire.

Oppure quei uomini sempre due alla volta, fermi al portone del palazzo , quasi muti, con divise perfette e bottoni dorati, quasi statue, muniti di un Kalashnikov ciascuno , dritti e seri , immutabili alle nostre battutine da bambine viziate.

Lowbrow portrait , foto di Raul Funes , postproduzione Sephirot Productions

E poi questi altri uomini poco più tardi, con abiti eleganti , perfetti e senza pieghe , uomini galanti nei modi e signorili nei gesti, che arrivavano a casa nostra e dietro i quali le porte dei saloni con soffitti alti si chiudevano e le donne portavano noi bambini nel lato ovest della casa.

Oppure quel strano uomo (per anni l’autista di mio padre) il più muto e più rassicurante tra tutti da quale per anni, dietro i vetri scuri dell’auto sovietica , la Moskwich’ nera che ci portava a scuola, abbiamo sentito solo ‘’signorine mi raccomando, fatte le brave’’…

Ecco, questi uomini che indirettamente davano una sicurezza totale e assoluta all’improvviso sono spariti dalla mia vita e da un giorno all’altro hanno lasciato dentro un animo di bambina un vuoto e un dolore incolmabile che il tempo ha fatto maturare diventando inesauribile fonte di cinismo.

Li ho sempre cercati…

‘’Che fine hanno fatto ???’’

Ecco la domanda che ha attirato tutti gli eventi più strani e inspiegabili della mia vita alimentando uno spirito di osservazione terribilmente acuto , una sensibilità paranormale e una curiosità quasi patologica, quasi da serial killer al punto culmine di farmi prendere la decisione di fare il medico, il neurochirurgo.

amira munteanu bergmann

Eccomi studentessa nel primo anno di Medicina. Una volta visto i primi 100 cadaveri al Obitorio, i miei primi 100 crani aperti, le prime sezioni del encefalo , le prime neuroctomie, i primi neuroni al microscopio, la delusione è aumentata al punto di rischiare una depressione cronica ; ‘’è tutto qua la mente del uomo ?’’… e sono andata a ubriacarmi in discoteca con i miei coetanei ! L’anno successivo ho abbandonato la Medicina e mi sono inscritta all’Accademia delle Belle Arti, Facoltà di Teatro.

Il Teatro dell’Assurdo è un genere teatrale basato sul concetto filosofico dell’Assurdità dell’Esistenza e di conseguenza non lontano della Medicina . Se dobbiamo vivere in questo mondo meglio illuderci con una piece ‘’a termine’’ dove possiamo liberamente ridere senza essere condannati e senza uccidere.

fiore

A 4 anni vestita Chanel come mi vedi nella foto occupavo di già una poltrona nel foaier del Teatro Nazionale dove il mio padrigno (ovviamente massone anche lui) un ‘’Carmelo Bene dell’est’’ recitava il ‘’Re Lear’’ con la sua voce da baritono e tosse da sigaro cubano procurato in modo proibito come tutta la bontà clandestina e privilegiata che ho visto da piccola.

Piccola ? Sono mai stata piccola io?

Sono mai stata bambina se a 5 anni al posto della favola di Cenerentola sfogliavo gli album con le foto delle piramidi di corpi umani del Olocaust di Thereisenstadt dove i miei antenati furono gasati ?

Sono mai stata bambina se a 8 anni dividevo il ‘’divertimento’’ tra lezioni di danza classica e il poligono militare di tir?

Sono mai stata bambina se a 11 anni conoscevo le armi e sparavo come Nikita ?

A 18 anni, davanti al tavolo di sezione al Obitorio dell’Università provavo davanti al mio primo taglio completo di un cadavere la stessa sensazione che provavo da piccola sentendo i primi accordi del violoncello dell’orchesta del Teatro Nazionale alla prima della stagione transilvanea.

Amira 1998

amira canale 5

Il mio viso su quale mani di miglior chirurgo plastico di Cine Città Roma hanno fatto ‘’del loro meglio’’ e mutato nel tempo ma sarebbe mutato lo stesso dal tempo stesso. Il mio sguardo non è mai cambiato e nessun ingenuo sorriso l’ha mai invaso ne allora e ne adesso.

I presupposti del ‘’sexy come lo intende chiunque’’ non sono mai esistiti oppure c’erano in una fase embrionale non-sviluppata.

Al posto del ”sexy” trasudo un certo stile e una selettività nel gusto verso l’estetica , verso l’etica, verso una morale tradizionalistica , verso una verticalità dei principi, e non solo.

NON TUTTO MI VA BENE…!

Trascedentale e versatile nella conversazione quanto al ricamo, al ballo quanto al silenzio mistico, abile a fare più cose di quanto una mente umana normale possa pensare, vedo ciò che altri non vedono. sento ciò che altri non sentono, capisco ciò che altri non capiscono. Cucino da dio e curo l’uomo e l’ambiente come poche donne oggi sanno fare.

Le mie apparenze ingannano (lo so) in quanto appositamente studiate per alleggerire gli attacchi e rinforzare la difesa dall’ignoranza, dalla banalità e dalla volgarità del mondo circostante.

Le ‘’lezioncine’’ di recitazione della Stanislavskij-Strasberg School hanno consolidato ciò che già c’era aumentando il cinismo. Notassi nello sguardo tutte le caratteristiche essenziali ereditarie da non poter trovare la felicità in Questa vita !

Amira 2007

Amira 2017

Porto il peso di una colonna vertebrale dritta , con sani e precisi valori consolidati nei secoli da un’aristocrazia colta ma decaduta e massacrata dall’ignoranza comunista.

Porto con me un seme di Amore Totale che è rimasto a livello di embrione (ancora attivo) ma sepolto in un pozzo profondo di 666 metri dentro il quale molti pretendenti al mio cuore hanno affogato alla ricerca di farlo uscire fuori.

Gli anni del PNL aziendale e combattimento con le anime sterpe in uffici sterili di acciaio e cemento parlando di cifre con semi-castrati consulenti delle multinazionali hanno fatto si che una artista con un’anima ipersensibile come la mia, con il pennello sulla tela non potesse dipingere MAI un fiore…..

Non ho mai dipinto un fiore ….

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